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INCONTRARE 'LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA'...




 Il mito della Golden Age
da Vermeer a Rembrandt


BOLOGNA, PALAZZO FAVA  fino al 25 maggio 2014



Bologna, 6 marzo 2014

Avevamo visto il quadro sempre sui libri, non potevamo perderci questo evento. Vermeer arriva in Italia. 
Alcuni parcheggi sono convenzionati con la Confcommercio, offrono un 10% di sconto mostrando i biglietti di entrata della mostra al vostro ritorno.

Le opere provengono dal Mauritshuis, Museo Olandese nella città di Aia.
Merita di essere vista, anche se ci aspettavamo un'esposizione più ambiziosa, forse perché l'ambiente c'è sembrato stretto, c'era molta gente, molte scolaresche. Avremmo voluto soffermarci di più su alcune tele. Ci sono 3 sale con pochi pezzi, Johann Georg  Ziesenis ed il ritratto di Sofia ci danno il benvenuto, si prosegue poi nella prima sala...La vecchia merlettaia di Nicolas Maes, molto bell, Rembrandt con  Ritratto di uomo anziano, splendida La suonatrice di violino di Gerrit Van Honthorst conosciuto anche come Gherardo delle Notti, si vede l'influenza del Caravaggio. Abbiamo apprezzato molto anche Jan Both con i suoi paesaggi, molto bello Il Paesaggio italiano; Ruisdale con Veduta di un lago, i colori nitidi e profondi, La ragazza che mangia ostriche di Jan Steen, con quegli occhi furbi che ti guardano, sembra prendersi gioco di noi. Poi, una sala dedicata alle nature morte, il limone sbucciato nel quadro di Willem Claeszoon Heda è impressionate...sembra di toccarlo.
Prima di arrivare nella sala 2, quella dedicata alle nature morte, sola sulla parete si trova Diana e le sue ninfee...ecco Vermeer, un gesto semplice, come quello di curare i piedi, rende questo quadro affascinante e pieno di espressione. Figure delicate, Diana voltata di spalle, si vede la schiena nuda e poco esile, è stato un peccato non poterlo ammirare come avremmo voluto, l'illuminazione del quadro non è buona, per vedere la figura di una della ninfee ci siamo dovuti avvicinare e guardarla da sotto, secondo noi, lei è la figura del quadro più bella, resta in piedi, ha lo sguardo rivolto verso il basso, un'espressione così delicata e serena mentre guarda le sue compagne. 
E finalmente, tra gli affreschi dei Carracci, in una stanza grande e dispersiva ecco che la vediamo,  tutta l'attenzione concentrata su di lei. Una stanza dedicata a questo capolavoro del Seicento Olandese. Lei è bella, voltata di tre quarti, guarda fissandoti negli occhi: la pelle è chiara, gli occhi grigio-blu, le labbra sottili e rosa, ed un orecchino che si riflette argenteo sull'abito. Ha l'ingenuità di una vergine, e lo sguardo di chi è curioso, semplice e allo stesso tempo molto raffinata, si potrebbe restare a guardarla per ore intere senza mai stancarsi. Da lontano lo sguardo continua a seguirti e sorride lievemente. I colori della tela sono tenui, niente è esasperato, tutto è candido in contrasto con lo sfondo nero che risalta gli occhi e la carnagione, il turbante che indossa mette in risalto i contorni morbidi del suo viso. La gente si accalca a semicerchio intorno a lei, volevamo avvicinarci ma ci è stato proibito, non ci si avvicina troppo, non si può...come una santa, tutti restano immobili e la guardano, in silenzio, come in preghiera, vogliono rapire quegli occhi, quella fragranza, prima di andarsene. Noi continuiamo a fissarla mentre ci allontaniamo, scansiamo le teste della gente ed il brusìo vicino alla porta di uscita, non vogliamo perdere il contatto dei suoi occhi. Poi sparisce. Mentre ci siamo incamminati verso la macchina, per la strada, siamo rimasti in silenzio.




Nicolas Maes, La vecchia merlettaia, 1655
Jan Both, Il paesaggio italiano, 1645

All'ingresso della mostra


Johannes (Jan) Vermeer, Diana e le sue ninfee, 1655



Rembrandt van Rijn (atelier), Ritratto di Rembrandt, 1629 




Testo teatrale di Marco Goldin

Particolare-Bologna


Criannax ~On the rOad~
AnnA e CriStiano



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