San Giuliano, 07 febbraio 2014
"Una volta in salvo venimmo a sapere che l'isola si chiamava Malta. Gli indigeni ci trattarono con rara umanità...nelle vicinanze di quel luogo c'era un terreno appartenente al Primo dell' isola, chiamato Publio, questi ci accolse e ci ospitò con benevolenza per tre giorni. Avvenne che il padre di Publio dovette mettersi a letto colpito da febbri e da dissenteria; Paolo l'andò a visitare e dopo aver pregato gli impose le mani e lo guarì..." San Luca-Atti degli Apostoli XXVIII
Questo viaggio comincia con un ritardo, per l'esattezza di ben 4 ore, all'aeroporto di Bologna, Fortunatamente siamo arrivati ben riposati e senza diventare matti per trovare parcheggio, Bologna da questo punto di vista ha un ottimo servizio, ad oggi si paga soltanto 19 euro di parcheggio nel weekend (ven-sab-dom); la macchina va parcheggiata ai numeri 1-2-3 e da lì prima di partire o al ritorno si può richiedere la promozione al presidio, palazzo multipiano che si trova sotto al parcheggio 2, nel caso del ritorno potete pagare direttamente lì.
Durante l'attesa abbiamo avuto modo di farci un' idea di ciò che offre l'aeroporto: non ci sono aree riservate ai fumatori e se non avete credito nel cellulare non potete accedere al wi-fi, infatti il servizio, del quale poi si usufruisce gratuitamente, è attivabile solo con l' invio di un sms dal vostro telefono, non ci sono internet point; la cosa più strana è che non esistono riviste o giornali! Sembrava che qualcosa si potesse trovare dentro ad un bar ma noi non ci siamo riusciti! Troverete però una grande profumeria, degustazione di vini, stand di cioccolato, negozi di abbigliamento e molto altro. Per cui dopo essersi improfumati quasi da far venire la nausea e preso appunti, finalmente siamo partiti.
San Giuliano (St Julian's) si trova sulla costa a nord a circa venti minuti dall'aeroporto de La Valletta, vicino a Paceville, luogo e punto nevralgico per i divertimenti notturni. Noi abbiamo preso un taxi (non molto economici nel week-end) anche se in realtà a Malta spostarsi è molto facile, si paga ad oggi 1.50 a persona per gli autobus e si può sfruttare il biglietto fino alle 23 dello stesso giorno.
L' Hotel si affacciava sulla baia di Balluta, sulla splendida chiesa dei Carmelitani (Chiesa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo), siamo arrivati nel tardo pomeriggio quando i lampioni prendono il posto del sole. San Giuliano è un posto pieno di giovani, passeggiando lungomare si gode di un'aria fresca e pulita, molti i ristoranti che offrono specialità maltesi, molti ristoranti italiani; l'influenza che hanno avuto le varie occupazioni nel corso degli anni fanno, non solo di San Giuliano ma dell'intera isola un'esperienza di profumi, odori e sapori eccitante. La baia di San Paolo (St Paul Bay), la baia di Spinola, la mescolanza tra il vecchio ed il nuovo, quell'atmosfera che solo le isole possono offrire, interrotto a volte dalle marmitte scoppiettanti delle macchine. Un posto dove non si smette mai di cercare ne ci si stanca di guardare: questa la prima impressione di Malta.
Abbiamo assaggiato da subito specialità della 'casa', i Bragioli (involtini di carne con uova, prosciutto, capperi, olive...potrei continuare con la lista!) e il Coniglio alla cacciatora. Cucina non particolarmente leggera e direi molto saporita. Non siamo stati a Paceville, avendo purtroppo perso quasi un giorno sentivamo di voler recuperare l'indomani mattina e così è stato.
La Valletta, 08 febbraio 2013
Una bella colazione a ritmo di blues in un posto davvero tipico e buono accanto al nostro hotel per poi incamminarci verso la capitale: La Valletta.
Godendo la bella giornata ogni tanto ci fermavamo a fare foto, abbiamo da subito fatto caso a quanti cartelli ci sono lungo la strada, alcuni parlano di come comportarsi con un cane a guinzaglio, altri invece si riferiscono ai piccioni, c'è poi il divieto per i ragazzi sopra ai dodici anni di andare in bicicletta ed infine la tragedia: "AREE VIETATE AI FUMATORI". PANICO! Ma come?!?! Stare davanti al mare dopo aver fatto colazione, finalmente beati sotto il sole, il gusto del caffè ancora in bocca e non si può fumare!? Chi è fumatore può capirci. Ormai il danno era stato fatto, abbiamo finito la sigaretta in tempo record roba da farci girare la testa.
Dopo la torre di San Giuliano ci sono dei giardini pubblici, ho visto un signore su un tapirulan e ho pensato che qualcosa non tornava, ma avevo visto bene: una palestra all'aria aperta: fantastica! Però poi voltarsi e vedere quei palazzi costruiti di recente mi hanno per un attimo spazientita, sono in netto contrasto con il paesaggio, la voglia di antico si faceva sempre più grande.
Arrivati ad un certo punto in direzione di Sliema la strada lungomare finisce, la si può attraversare e riprenderla dall'altra parte, siamo rimasti però attratti da una vecchia struttura sul mare lasciata a se stessa, l'ultima struttura dopodiché scogli, e così abbiamo proseguito. Si trattava di stabilenti balneari non so di quanti anni fa ma ormai dismessi da tempo, un posto abbandonato dove le foto non si sono sprecate, abbiamo trovato il modo di non tornare indietro scavalcando muretti e passando sotto ad un cantiere di palazzi in costruzione, veloci veloci perché ovviamente anche qui, ed è giusto, il cartello vietava l'ingresso, ce la siamo cavata senza essere visti!...ad un certo punto davanti a noi la città fortificata.
La Valletta prende il nome da Jean Parisot de la Vallet Gran maestro dei Cavalieri ospitalieri, in origine Cavalieri dell'ordine ospedaliero benedettino detti anche Cavalieri di Malta, il quale, dopo il Grande Assedio del 1565 e dopo aver vinto contro i turchi ottomani, volle realizzare il grande sogno di costruire una città nuova, riportare la disciplina morale. Molti architetti, ingegneri ed artisti furono coinvolti tra cui Girolamo Cassàr, Pietro Ciocchi del Monte (San Savino) e Bontadino de Bontadini.
E' splendida vederla al di là del mare, il Forte Sant'Elmo, il Forte dell'isola di Manoel, veder spuntare la cupola della Concattedrale, la città ha colori così tenui, la chiamano la città degli umilissimi molto probabilmente per il forte legame avuto con la religione cristiana, si pensi a San Paolo, l'apostolo definito il più grande missionario di tutti i tempi, secondo me questo aggettivo le calza perfettamente, l'impressione è davvero quella di una città non invadente, devota al cielo e al mare, ai loro colori, sembra non volerli disturbare pur mostrando dignità, i colori dolci dell' ocra, della sabbia, non le si addice aver visto battaglie, sangue, scontri feroci, certo è che sin dai Fenici passando dai Greci, ai Romani, agli Arabi, ai Normanni, agli Aragonesi per arrivare ai Francesi ed infine agli Inglesi (ed ho saltato alcuni popoli!) Malta è sempre stata corteggiata e desiderata da molti in epoche diverse. Il tempo l'ha senz'altro cambiata ma non si avverte, è rimasta intatta e fiera delle sue fortificazioni. Per andare a visitare il centro abbiamo preso un'autobus da Sliema, un' autobus turistico, era la prima volta, solitamente preferiamo organizzarceli da soli i tour ma abbiamo incontrato una ragazza così gentile e disponibile che non solo ci ha fatto lo sconto ma ci ha dato ottimi consigli che abbiamo seguito e che si sono rivelati molto utili. Da Sliema, passando per Pietà (ahahah!!!Giuro!!!Me ne sono resa conto adesso che l'ho scritto!!!) e Floriana, guardando la splendida Fontana di Tritone ed il Bastione di San Giacomo (St James) siamo arrivati a La Valletta Castille.
Nella rotatoria centrale dove è stato creato un giardino ben curato e oltretutto bello, si trova la statua dedicata al maltese Manwel Dinech, grande sostenitore dell'indipendenza maltese dagli inglesi agli inizi del Novecento, ricordato anche con una targhetta sulla porta dell'abitazione dov'è nato, in triq Gwann (triq significa strada) vicino a piazza San Giovanni in direzione verso il mare (precisamente Victoria Gate). E' da qui che siamo passati per andare in centro.
L'Auberge Castille è un palazzo dove stile rinascimentale e barocco si mescolano, un tempo locanda per i viaggiatori oggi residenza del primo ministro. Quasi davanti all' Auberge si trova la Chiesa di Nostra Signora della Vittoria del 1566, la tradizione racconta che questa fu la prima costruzione della nuova città voluta da La Valette, la cui statua si trova proprio nella piazza di fronte. Proseguendo per Zachary street si arriva alla Concattedrale di San Giovanni Battista -concattedrale perché ha precedenza minore rispetto alla cattedrale- realizzata dall'architetto Girolamo Cassàr e voluta dal successore di La Vallette, il Gran maestro Jean de La Cassiere. Oltre a voi vi accorgerete che guarda la cattedrale anche il busto in bronzo di Enrico Mizzi, grande propugnatore dell'italianità di Malta! A lungo i maltesi hanno voluto Malta unita all'Italia, si crearono forti movimenti soprattutto nella prima metà del novecento, per gli inglesi fu un grande ostacolo il legame italiano con l'isola tant'è che la lingua italiana fu addirittura vietata dai britannici dal 1934. Il maltese anche se una lingua di classificazione semitica (afro-asiatica), conserva ancora influenze italiane o più esattamente siciliane, come anche spagnole e francesi, quest'ultima meno influente nel maltese attuale.
Per le strade si respirava aria di festa, stendardi gialli e rossi e bambini che lanciavano strisce di carta alle macchine che passavano lungo le strade strette. I maltesi, la cui maggioranza è cattolica, festeggia San Paolo il 10 febbraio cominciando però da due giorni prima quindi l' 8 ed il 9, il sabato pomeriggio suona la banda nella città, la domenica fuochi d'artificio ed infine il lunedì la processione per celebrare il Santo naufrago (sembra sia naufragato proprio davanti alla Baia chiamata poi di San Paolo, vicino a San Giuliano). La storia racconta che l'apostolo accusato di aver profanato un tempio fu mandato a Roma per volere del procuratore romano Porcio Festo, partito da Gerusalemme naufragò a Malta, nei mesi trascorsi nell' isola sembra che avesse trovato rifugio spirituale dentro ad una grotta (Grotta del naufragio di San Paolo a Rabat) dove celebrava la messa, pregava e dormiva, molti si convertirono al cristianesimo.
Purtroppo quando ci sono festività pubbliche tutte le chiese sono chiuse, mi è dispiaciuto molto soprattuto per la Concattedrale, non ho potuto vedere Caravaggio. L'esperienza di vedere un quadro del Caravaggio è qualcosa di unico, ho visto alcuni dei suoi quadri e mi sono follemente innamorata dell' Amorino dormiente. La prossima volta sarà la prima cosa che faremo.
Il mercato dietro piazza della Repubblica e la sua Biblioteca, i negozi di pizzo, il Forte Sant'Elmo, i musicisti lungo la strada, il teatro all'aperto, ma non potete non prendere un caffè all'interno della società della filarmonica di Malta, qui veramente ho respirato l'Italia! Dentro ad un palazzo antico il ristorante stile locanda si trova all'entrata, nella corte. Così mentre la banda suona si vedono anziani che giocano a carte, che bevono un bel bicchiere di vino rosso, gente che mangia ed alcuni che a volte si alzano per il rimbombare delle trombe. Non so con che frequenza e se la banda suona spesso in situazioni simili, è stato davvero un bel momento inaspettato! Un paio di birre Cisk prima di ripartire verso Medina (Mdina).
Il tempo è volato. La sera aperitivo e specialità di pesce, stufato e spaghetti di polpo in uno dei migliori ristoranti di San Giuliano, il secondo della lista secondo Tripadvisor. Lo abbiamo trovato dopo circa mezz'ora che stavamo camminando: era accanto al nostro hotel, ci avevamo fatto colazione la mattina...che ci volete fare, siamo fatti così!
Dopo la nuova non potevamo non visitare la vecchia capitale: Medina (Mdina) anche perché proprio qui si riunivano i Cavalieri ospedalieri e fu meta di San Paolo. La voglia di scendere dall'autobus per cogliere mandarini e limoni già maturi è stata molta! Nell' entroterra di Malta si vedono serre e campi coltivati, aziende per la lavorazione del vetro, la tecnica del vetro-soffiaggio risalente ai Fenici rende l'isola unica in questo settore.
Medina è piccola, raccolta, la città fortificata è in cima ad una collina e come La Valletta sembra un miraggio. I cartelli richiamano al rispetto per i residenti, noi non abbiamo incontrato quasi nessuno se non due ragazzi in bastion square che si divertivano a fare acrobazie con le loro biciclette, vagando per la città.
Si può ammirare un panorama fantastico in bastion street, qui si trova lo splendido Palazzo De Piro divenuto centro culturale importante ed ambizioso costruito all'interno delle mura del bastione, fondato da lui e dalla moglie Orsola, ereditiera con proprietà anche a Firenze. Anche qui ci hanno colpito, come nel resto dell'isola, le molte finestre chiuse. Non so se per il momento non particolarmente pieno di turisti, ma anche quando si cammina per La Valletta o in altre città, destano curiosità quelle finestre colorate, alcune vecchie e sbiadite, chiuse, serrate, dimenticate. Mi stupivo quando vedevo i panni distesi fuori dai terrazzi dai quali non si affacciava mai nessuno.
Nella piazza principale si trova la Cattedrale, costruita nel punto in cui sembra sia avvenuto l'incontro tra Publio primo vescovo di Malta e San Paolo naufrago, di fronte il Museo della Cattedrale, estremamente bello ed interessante da visitare come anche il Museo dei Cavalieri di Malta, ricavato proprio nelle stanze dove si riunivano.
Viene anche ricordata Beata Suor Maria Adeodata Pisani, figura devota ai poveri.
Cos'altro posso dirvi? Non so, Medina va visitata, vissuta e ammirata e se come me quando ci andate vi sembrerà strano sentire un qualsiasi rumore che non le appartenga, capirete il perché sia stata definita la città del silenzio.
Marsaxlokk, 09 febbraio 2014
Una domenica inusuale tra i rumori del mercato di Marsaxlokk il paese dei pescatori a sud dell'Isola.
Il mercato è aperto tutti i giorni dell'anno anche se durante la settimana i banchi sono una ventina circa. Conviene andare, secondo noi, la mattina presto quando tutto prende vita anche perché già verso le quattro del pomeriggio i banchi cominciano a smontare.
In una baia deliziosa i colori delle barche sono i protagonisti principali insieme al pesce fresco esposto, abbiamo letto qualche prezzo: tonno fresco 10 euro al kg, murene 3 euro al kg...mica male, giusto!? Qui conviene restare a mangiare e a far godere il palato seduti fuori all'aria aperta.
I visi consumati dal sole, i solchi nella pelle, gli occhi vitrei dei pescatori fanno parte del panorama della baia, li guardavamo seduti su una panchina, una radio d'altri tempi ha cominciato a suonare musica country e abbiamo pensato a come tutto si mescola in quest'isola e di quanto fosse bello.
La musica tradizionale maltese è il Ghaja, viene in mente l'India, la musica araba e siciliana: è molto affascinante.
Devo dire che qui è stata tra quelle poche volte dove aspettare che ci portassero il pranzo non mi ha pesato a differenza di dopo, infatti visto che avevamo a disposizione poche ore prima di rientrare in Italia, anziché prendere l'autobus stracolma di gente dove era impossibile salire, abbiamo deciso di prendere un taxi. Concordato il prezzo è arrivata una coppia, lui e lei, che come noi avevano deciso di evitare l'attesa. Un'incontro favoloso, viaggiano il mondo in barca a vela, abbiamo stretto amicizia ed è con loro che siamo stati a visitare una delle tre città: Vittoriosa.
Tante erano le cose da raccontarsi che distratti abbiamo sbagliato strada e non siamo entrati dentro la città ma abbiamo ammirato le sue fortificazioni al di qua del mare. Vittoriosa (Birgu), Senglea
(L-Isla) e Cospicua (Bormla) sono altri esempi della bellezza di Malta, si affacciano sul mare e si trovano davanti a La Valletta. Sono vicine e si possono visitare tutte e tre senza bisogno di percorrere grandi distanze. Senglea ricordata per i feroci scontri durante il Grande Assedio, Cospicua per l'importanza che ebbe il porto per i britannici durante la guerra di Crimea e le due guerre mondiali, Vittoriosa la più antica, chiamata così per aver resistito agli attacchi e saccheggi dei turchi ottomani durante il grande assedio.
Era tardi e dovevamo andare verso l'aeroporto, spero rincontreremo i due viaggiatori.
Questa volta nessun ritardo del volo, una sigaretta nell'area fumatori prima di partire.
Capitale europea della cultura 2018, Malta è senz'altro un posto dove lasciarsi andare, dopo tante colonizzazioni e dopo avere a lungo reclamato la sua indipendenza, questa giunge finalmente il 21 settembre del 1964. Ciò nonostante non può dimenticare ne restare indifferente a quello che i popoli in maniera più o meno violenta le hanno lasciato. Per cui se mentre ammirate un palazzo barocco vedete una cabina rossa stile english, se da una sola bocca sentite pronunciare più lingue, se il profumo di pasta e quello di un kebab si confondono, se vi capita di ascoltare musica country davanti al mare non vi siete sbagliati: siete sulla' Isola di Malta.
Ecco alcune tra le tante ed importanti festività di Malta, magari può esservi di aiuto ;-)
-8 dicembre Festa dell'Immacolata.
-10 febbraio Festa di San Paolo
-19 marzo Festa di San Giuseppe (a Rabat il fulcro della festa)
-31 marzo Festa della Libertà
-7 giugno Sette Giugno (in memoria del massacro inglese sulla folla di Malta)
-29 giugno SS Pietro e Paolo
-8 settembre Nostra Signora della Vittoria
-21 settembre Festa dell'indipendenza
-13 dicembre Festa della Repubblica
Jeannie's afraid of the dark Porter Wagoner and Dolly Parton
La Valletta vista da Sliema |
La Valletta (particolare) |
Balluta bay San Giuliano ( St Julian's) |
Stabilimento dismesso vicino a Sliema |
Festa di San Paolo La Valletta |
Le tre città viste da La Valletta |
Tramonto a La Valletta |
Mercato del pesce a Marsaxlokk |
La Valletta Capitale europea della cultura 2018 |
La Valletta |
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AnnA e CriStiano
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